Brexit: l'impatto fiscale per le aziende italiane
In maniera del tutto sorprendente e inattesa ormai sembra quasi certo che la Brexit avverrà "with not deal": si esce senza nessun accordo particolare. Il punto ora è capire che impatto ha questa uscita senza accordo con l'Unione Europea sugli aspetti fiscali che riguardano le aziende italiane che commerciano con il Regno Unito.
Il fatto è che il Regno Unito, se davvero si arriva a questa soluzione, finirà per essere un Paese extracomunitario come qualsiasi altro Paese extracomunitario, al pari di Nord America, Cina, ecc.
Allora la vendita di beni tra Unione Europea e Inghilterra o viceversa non sarà più un'operazione intracomunitaria ma sarà invece un'operazione extracomunitaria. Con quali conseguenze?
La vendita all'estero è un'operazione non imponibile IVA tanto che si venda a un Paese comunitario, tanto che si venda fuori dall'Unione Europea. Quindi l'assenza di IVA permane ma la grossa differenza è che mentre se noi facciamo un'operazione intracomunitaria non c'è la dogana e quindi il Paese che compra non deve pagare l'IVA in dogana, quando noi invece vendiamo a un Paese extracomunitario la merce deve passare dalla dogana e chi compra paga l'IVA in dogana. Questa è una forte complicazione nelle relazioni commerciali con l'Inghilterra.
Vediamo cosa succede all'azienda italiana che esporta ed a quella che importa dall'Inghilterra: l'azienda italiana che esporta in Inghilterra dovrà passare dalla dogana e quindi ci saranno delle complicazioni burocratiche, delle complicazioni che fino a ieri non c'erano. Dal punto di vista dell'IVA, questo acquisto sarà un maggior onere finanziario per chi compra, perché il nostro cliente inglese che fino a ieri comprava le nostre merci senza anticipare l'IVA, da domani dovrà anticipare l'IVA in dogana e anche se poi quell'IVA se la detrae comunque è un esborso finanziario che si sarebbe volentieri risparmiato.
Di converso, l'azienda italiana che compra dall'Inghilterra, invece di ricevere una semplice fattura dall'Inghilterra e integrarla, così come si dice, per adempiere la normativa IVA nazionale, anch'essa dovrà pagare l'IVA italiana in dogana e quindi l'acquisto di beni dall'Inghilterra porterà anche all'esborso della relativa IVA .
Conseguenze quindi assolutamente rilevanti e maggiori difficoltà per il Regno Unito a intrattenere rapporti commerciali con l'Unione Europea dopo che per anni ci si era abituati a una maggiore flessibilità.
Pare che se non ci saranno novità questa sarà la situazione dal 12 aprile in avanti, non mi stupirei se ci fossero novità dell'ultima ora ma prepariamoci a questa eventualità.