17 novembre 2020

Cedere le detrazioni fiscali: a chi conviene? Si devono cedere per forza alle banche?

Visto l'importante successo che ha avuto il mio primo video sulla cessione alle banche dei crediti di imposta risultanti delle detrazioni da ristrutturazioni, ho deciso di fare un secondo video, cioè di battere il ferro finché è caldo, dando ulteriori informazioni da un altro punto di vista.

In quel video raccontavo soprattutto qual è la modalità con cui si può procedere alla cessione alla banca di una detrazione fiscale. Qui vorrei invece concentrarmi su un altro tema: in prima battuta a chi conviene cedere i crediti e, in seconda battuta, se dobbiamo cederli per forza alle banche o se si possono cedere a qualcun altro magari con un’operazione fatta in casa.

Partiamo dal primo punto: a chi conviene cedere i crediti. Innanzitutto, cedere i crediti conviene assolutamente a tutti gli incapienti, a tutte quelle persone che hanno più detrazioni di quelle che riescono a sfruttare. Per costoro c'è proprio un vantaggio secco perché tutti gli anni in dichiarazione si perdono un pezzo di detrazioni, mentre invece con la cessione del credito al netto dell’onere, che ovviamente si paga alla banca, nel caso di cessione alla banca si recupera tutto. Gli incapienti non sono solo quelli che non hanno un reddito ma sono, per esempio, anche tutti quelli che hanno soltanto redditi soggetti a tassazioni diverse dall' Irpef. Tutti quelli che hanno il regime forfettario non possono godere delle detrazioni, tutti quelli che magari vivono grazie agli affitti a cedolare secca, non hanno diritto alle detrazioni. Tutti questi soggetti possono mantenere le tassazioni separate agevolate che hanno ma, allo stesso tempo, riuscire a monetizzare le detrazioni fiscali. C'è un incentivo inferiore rispetto al passato di forzare la tassazione ordinaria al fine di poter godere di detrazioni. Magari alcuni hanno deciso di non entrare nel forfettario proprio perché avevano tante detrazioni fiscali, oppure hanno deciso di tassare gli affitti attivi a tassazione ordinaria proprio per poter sfruttare le tante detrazioni. Ebbene, questi signori oggi potranno, da un lato, aderire al forfettario e prendersi il 5 o il 15% di tassazione (che non è male) oppure avere il 21% sulla cedolare secca e poi però, nel ristrutturare degli immobili, cedere quella detrazione recuperando anche gran parte del beneficio che altrimenti perderebbero, non avendo un’importante base imponibile Irpef. C'è anche da dire che può avere un vantaggio, non solo chi non è incapiente, ma anche chi vuole monetizzare subito. Attendere 10 anni per poter godere di un beneficio potrebbe essere costoso, in qualche circostanza, può essere assolutamente preferibile anche per i non incapienti cedere subito queste detrazioni e ritrovarsi i denari sul conto corrente.

Il secondo quesito al quale vorrei rispondere è il seguente: ma devo per forza cedere alla banca le mie detrazioni? Non posso fare qualcos'altro? Certo che posso fare qualcos'altro. La norma consente di cedere questi crediti a chiunque. Immaginiamo la situazione di un imprenditore che ha le sue belle detrazioni, magari è incapiente ma potrebbe anche non esserlo. Ha una SRL che lavora bene e paga imposte che metà basta. Se questa SRL ha una liquidità sufficiente, cioè non ha bisogno essa stessa di liquidità, perché non cedere il proprio credito alla propria SRL invece di cederlo alla banca? In questo modo si evita di pagare alla banca un tasso di interesse e magari quel tasso di interesse lo si paga alla propria società, perché no? Ci sono situazioni in cui può certamente essere conveniente una situazione di questo tipo. Si incassa dalla propria società il corrispettivo per i crediti di imposta e poi la società per 10 anni potrà godere di crediti d'imposta in compensazione. Possono esserci situazioni anche differenti. Perché non cedere crediti tributari nell’ambito della famiglia? Se ci sono delle persone in famiglia che hanno più capienza sarà ben possibile cedere a loro tutto o parte del credito, in modo tale che la famiglia, nel complesso, non ci perda e per quel credito ceduto si potrà chiedere un corrispettivo. La norma consente addirittura di cedere il credito anche a diversi soggetti. Si potrebbe fare lo spezzatino dei crediti tributari distribuendoli in famiglia a seconda delle capienze di ognuno. 

Non voglio andare troppo nel complicato anche perché poi queste cose vanno gestite con attenzione, però potenzialmente lo strumento è molto flessibile. Quello che io consiglio è di fare un qualcosa di simile a quello che fa la banca. Ovviamente la banca ti fa sottoscrivere un contratto quando impone di acquistare i tuoi crediti, un contratto che ovviamente è vincolante per entrambi. Se decidete di cedere crediti d'imposta a soggetti che non sono banche, che magari sono persone o società a voi vicini, suggerisco di regolamentare questo rapporto con un contratto, perché si è tutti amici fino a che non si litiga. 

Spero di avervi dato qualche ulteriore spunto di riflessione per sfruttare al meglio questa novità legislativa. Appuntamento al prossimo video  

Sintesi del video by
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