Coacervo tra donazioni e successioni? Ricorso vinto grazie al Tango Argentino
Ricorso Tributario e Mediazione con l'Agenzia delle Entrate:
Un professionista riceve la richiesta di aiuto da parte di un'amica, un notaio, in merito a un problema di coacervo tra donazioni e successioni per alcuni clienti. L'Agenzia delle Entrate riliquida ingiustamente l'imposta di successione, sommando le donazioni precedentemente ricevute superando la franchigia separata per donazioni e successioni, e richiedendo quindi l'imposta di successione non dovuta.
Svolgimento del Caso:
- Il professionista constata la correttezza della situazione esposta dall'amica;
- In seguito, egli contatta l'Agenzia delle Entrate per evitare un ricorso, ma il funzionario afferma che, nonostante la contrarietà al disposto della Cassazione, non può fare altro per mancanza di una prassi aggiornata;
- Viene quindi presentato ricorso, che funge anche da tentativo di mediazione; successivamente, l'ufficio legale dell'Agenzia delle Entrate, più lungimirante, accoglie il ricorso annullando l'atto di liquidazione contestato.
Implicazioni del Caso e Cambiamenti Regolatori:
- L'esperienza condivide l'importanza della figura del difensore tributario e l'efficacia del ricorso come strumento di cambiamento;
- Dopo l'accumulo di ricorsi simili, l'Agenzia delle Entrate cambia infine la propria prassi, emettendo una circolare che riconosce la nuova interpretazione della Cassazione e pone fine al coacervo tra donazioni e successioni;
Significato Personale e Professionale:
La vicenda sottolinea non solo l'importanza del ruolo del ricorso tributario, rafforzando la giurisprudenza, ma rivela anche la multidimensionalità degli individui, svelando il fatto che il notaio era noto al professionista per la sua capacità di ballare il tango argentino, piuttosto che per la sua professione. L'aneddoto esalta la valenza di avere una vita personale ricca e soddisfacente al di fuori del lavoro.
Conclusione:
Il caso mette in luce la necessità di opporsi a interpretazioni errate o ingiuste dell'agenzia fiscale e l'importanza del contributo collettivo al cambiamento di prassi normative, incoraggiando i professionisti a difendere attivamente i diritti dei contribuenti. Esalta, inoltre, il valore dell'equilibrio tra vita professionale e personale.