Cosa fare quando l'Agenzia delle Entrate SBAGLIA
Gestione degli errori fiscali e strategie di ricorso
Un professionista ha condiviso la sua esperienza relativa a un accertamento fiscale errato effettuato dall'Agenzia delle Entrate nei confronti di una società in accomandita semplice (Sass), evidenziando un errore nell'affidamento dell'imposta in pendenza di giudizio che coinvolge erroneamente anche i soci a comandanti, tradizionalmente non responsabili per i debiti della società.
Dettagli dell'errore
- L'Agenzia delle Entrate ha richiesto ingiustamente il pagamento di un terzo dell'IVA e dell'IRAP non solo alla società ma anche ai suoi soci a comandanti.
- Il professionista ha confermato l'errore con l'Agenzia, la quale ha ammesso il suo sbaglio e ha suggerito di presentare un'istanza di sgravio per risolvere la questione.
Strategie adottate
- Il professionista ha rifiutato di seguire il suggerimento dell'agenzia di presentare un'istanza di sgravio, optando invece per un ricorso diretto, per evitare periodi di attesa stressanti e l'incertezza legata alla tempistica di risposta dell'agenzia.
- Ha evidenziato la sua preferenza per un approccio proattivo attraverso il ricorso come mezzo per minimizzare lo stress e garantire la propria serenità, anche a discapito dell'esposizione a situazioni di stress che il suo lavoro potrebbe comportare.
- Ha sottolineato l'importanza di non attendere passivamente nella speranza di un esito positivo, soprattutto quando i tempi per impugnare gli atti sono limitati e l'esito positivo non è garantito.
Questo episodio evidenzia la necessità di adottare un approccio proattivo e determinato nella gestione degli errori fiscali, preferendo la certezza del ricorso all'incertezza e all'ansia che possono derivare dall'attesa di risposte da parte delle autorità fiscali.