Difesa tributaria creativa: un caso
Ti racconto la storia di un contenzioso che sta per nascere, che viene fuori da una mia idea per cercare di reagire a un sopruso, a mio avviso, del Fisco, che non trovava una risposta chiara e precisa. Ti racconto questa vicenda: un mio cliente riceve, nella primavera del '17 un atto di irrogazione sanzioni. Questo atto non viene impugnato ne' pagato quindi, per legge, passati i 60 giorni l'atto è diventato definitivo e passati ulteriori 30 giorni, l'Agenzia delle entrate aveva titolo ad affidare il carico fiscale all'agente della Riscossione Agenzia delle entrate-Riscossione.
Ebbene, il momento dal quale l'Agenzia delle entrate era titolata per affidare questo carico era giugno del '17. Purtroppo è passato del tempo, non lo hanno fatto subito, lo hanno fatto soltanto il 7 ottobre '17 e uno potrebbe dire: "vabè, per un po' di mesi il mio cliente è stato tranquillo". Nel frattempo è uscita una norma secondo la quale soltanto gli affidamenti avvenuti entro il 30 settembre erano rottamabili, cioè annullabili, sanabili con la rottamazione delle cartelle e l'atto del mio cliente, essendo un atto di irrogazione sanzioni, era interamente annullabile con la rottamazione, il mio cliente non avrebbe pagato nulla. In ritardo, dal giugno '17 fino al 7 ottobre, quindi soltanto una settimana dopo il 30 settembre ha causato al mio cliente un danno enorme. Questo ritardo gli ha portato avere ancora oggi in piedi una cartella di 15 mila euro invece che 0.
Io non penso mai male del prossimo, però questo ritardo sembra quasi studiato "ad hoc" per impedire al mio cliente di accedere a una rottamazione che avrebbe annullato l'intera pretesa. Allora cosa ho fatto: ho suggerito al mio cliente comunque entro il 15 maggio '18 di presentare l'istanza per annullare con la rottamazione quell'atto. All'inizio di luglio ci è arrivato il diniego: non possiamo definire con la rottamazione questo atto perché l'affidamento è avvenuto oltre il 30 settembre. Io sapevo che sarebbe stata rifiutata quella richiesta di rottamazione, ma sapevo anche che il diniego alla definizione è un atto impugnabile di fronte alla Commissione Tributaria. Quindi, questa estate, sotto l'ombrellone, io rifletterò su come impostare la difesa del mio cliente. A settembre farò questo ricorso, dirò fondamentalmente due cose: uno, che io non ho la prova di quando effettivamente sia avvenuto questo affidamento, poteva avvenire da giugno, possibile che sia avvenuto solo il 7 ottobre? Datemi prova di quando è avvenuto, visto che io non ho accesso a queste informazioni. In seconda battuta è corretta una norma che vincola un diritto così importante, cioè vedersi annullare un atto di 15 mila euro a un adempimento di un funzionario dell'Agenzia delle entrate? Quindi alla discrezionalità amministrativa di un funzionario che magari fa un atto una settimana dopo perché la settimana prima era in malattia? Ha un senso una norma di questo tipo? Rispetta il diritto all'equità di trattamento di tutti i contribuenti?
Questi sono gli spunti sui quali vorrò riflettere questa estate ma quello che voglio sottolineare qui è che, qualche volta, per riuscire a ottenere tutela bisogna, in qualche modo, essere creativi.