2 dicembre 2020

I dettagli sull'ultimo (pessimo) decreto: il Ristori Quater

Invece di inanellare decreti: decreto cura Italia, decreto liquidità, decreto rilancio, decreto agosto, decreto ristori, decreto ristori bis, decreto ristori ter, decreto ristori quater. Nella mia ingenuità sapete cosa avrei proposto, ad esempio rispetto al rinvio dei pagamenti? Definire all'inizio della pandemia, una volta per tutte, che chi non riesce a pagare le imposte e i contributi nei termini previsti dalla norma può pagarli entro un anno dal termine della pandemia, con un ravvedimento operoso privo di sanzioni, ma soltanto col pagamento di interessi. Vogliamo esagerare? Pari, ad esempio, all' 1% o all’ 1,5%. Questa norma avrebbe, nella sua semplicità, messo i contribuenti in una posizione di consapevolezza, di possibilità di programmare il futuro. Viceversa questo ovviamente non si è fatto, io credo per due motivi: uno perché, c'è poco da fare, il nostro stato è alla frutta da un punto di vista finanziario, il bilancio dello Stato è l'unico bilancio che nonostante sia da cinquant’anni in perdita, non vede scattare alcun indicatore di crisi che invece vogliono applicarsi severamente alle imprese; ma poi credo che ci sia anche una certa soddisfazione da parte del burocrate dirigista che nello scrivere queste norme, questa valanga legislativa, stabilisce a chi spettano i contributi e a chi no, alla possibilità di discriminare per chi è rinviato il pagamento e per chi no. Queste norme sembrano voler dire: tu sì, tu no. La razionalità di questi aiuti e di questi benefici è tutta da dimostrare. Nel voler determinare, passo dopo passo, con un orizzonte temporale di brevissimo periodo, che vale fino al prossimo DPCM, si crea una situazione in cui si vuole determinare la realtà fiscale sulla base dell’evoluzione della pandemia, ma questo causa un caos normativo che è veramente inintelligibile. Questo pandemonio legislativo aggrava la situazione pandemica generale lasciando i contribuenti in uno stato di incertezza perenne. Scusate questo pistolotto iniziale che di solito non faccio, però stamattina leggendo il decreto ristori quater, veramente, di nuovo, mi è venuto da mettermi le mani nei capelli. Anche perché so che visto che seguiranno altri DPCM seguirà il quinquies, il sexies e il septies e avanti così. 

Detto questo però voglio dare un paio di indicazioni operative, magari scenderò in futuro in maggiori dettagli. I temi di maggiore interesse di tutti questi decreti a mio avviso sono due: il rinnovo del contributo a fondo perduto introdotto dal decreto rilancio e i rinvii dei pagamenti tributari. 

Quanto al contributo a fondo perduto c'è da dire che questo non spetta a tutti, così come spettava ad aprile in base al calo del fatturato, ma spetta soltanto a chi opera in determinati codici attività, che peraltro, come dicevo prima, si vanno allargando con l'emanazione dei nuovi decreti ristori. Chi lavora con questi codici attività e ha già fatto la domanda per il contributo del decreto rilancio non deve fare nulla, il contributo arriverà in automatico. Quali sono i soggetti che invece devono presentare la domanda? Quelli a cui spetta ma che non avevano fatto la domanda allora, o perché si erano dimenticati o perché allora non gli spettava. Chi si è dimenticato di fare la domanda per il primo può fare la domanda per questo. Quali sono i soggetti a cui non spettava allora e a cui invece spetta oggi? Io ho individuato due tipologie: una sono le imprese che fatturano più di 5 milioni di euro, allora erano escluse, due sono i soggetti per lo più iscritti a gestione separata quindi esclusi dal primo contributo a fondo perduto ma i cui codici oggi sono inseriti negli allegati dei decreti ristori. Bisogna scartabellare quell’elenco per capire se si è dentro o si è fuori. Ti faccio un esempio: il fotografo è incluso, ma ce ne sono anche altri. Gran parte dei professionisti sono fuori ma qualcuno è incluso, da verificare. 

Il secondo passaggio rilevante di questo decreto sono i rinvii dei pagamenti e, anche qui, come dicevo prima, la norma discrimina moltissimo. Si è ad esempio stabilito che le scadenze fiscali di dicembre in termini di iva contributi e ritenute su lavoro dipendente sono rinviate al 16 Marzo 2021 per i contribuenti che a novembre hanno avuto un calo del fatturato superiore al 33%, ed anche per quei contribuenti che, indipendentemente dal calo del fatturato, hanno aperto l'attività dopo il 30 novembre del 2019 ed oltre a questo, anche per tutta una serie di attività non facilmente riconoscibili al primo sguardo che sono quelle che sono per legge sospese ed alcune specifiche attività in alcune specifiche zone, per esempio le attività di ristorazione nelle zone arancione e rossa. Le attività, ad esempio, degli alberghi e delle agenzie di viaggio nelle zone rosse. Non pretendo qui di essere esaustivo perché sennò questo video dovrebbe durare 20 minuti, confrontatevi con il vostro commercialista per capire lo stato della vostra situazione particolare, però tenendo a mente che la situazione legislativa è talmente caotica che è davvero difficile in questo momento dare risposte certe su contributo sì, contributo no, rinvio sì, rinvio no. Quindi invito tutti ad avere pietà dei vostri consulenti e dare loro il tempo di analizzare le norme perché oggi la categoria dei commercialisti è chiamata ad un lavoro interpretativo che davvero vi assicuro, da studioso del diritto che è abituato a leggere queste cose, è veramente indegno, specialmente in questa fase di vita del paese. Scusate il piccolo sfogo, spero che le informazioni che vi ho dato comunque vi tornino utili e vi do appuntamento al prossimo video. Buona giornata  

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