Le cartelle e gli accertamenti fiscali sono sospesi? E fino a quando?
Viste le ultime novità, vorrei fare il punto della situazione sulla questione del pagamento di cartelle, di avvisi bonari e notifiche di cartelle di accertamento, in modo tale da capire, al termine di questo 2020, che cosa ci possiamo aspettare da questo punto di vista. Partiamo con il fatto che è stata prevista l’ulteriore proroga del pagamento di tutte le cartelle di pagamento o degli avvisi di addebito dell’INPS che inizialmente scadevano a maggio ma son stati rinviati al 15 ottobre. Ora siamo alla quarta proroga. Oggi sono sospesi i pagamenti di tutte le cartelle di pagamento, ivi incluse anche le rateizzazioni fatte con le Agenzie Entrate-Riscossione, fino al 31/12/2020. Tutto quello che prima era sospeso fino al 15/10/2020, oggi è quindi sospeso fino al 31/12/2020 ed è poi dovuto il 31/01/2021. È una norma, per così dire, di favore per dare un ulteriore polmone, respiro, ai contribuenti che in questo 2020 sono stati fortemente colpiti dalla crisi sanitaria. Fate però attenzione perché per chi ha rateizzazioni in corso non è possibile saltare più di 9 rate. È possibile saltare fino a 9 rate senza decadere dal beneficio della rateizzazione; se ne salti 10 a quel punto decadi e la conseguenza è che non puoi più rateizzare, devi pagare tutto in una volta. Se dunque hai sospeso le tue rate a marzo del 2020 come ti era consentito dall’allora Decreto Cura Italia, se sfrutti quest’ulteriore agevolazione di non pagare fino al 31 dicembre, avrai saltato proprio 10 rate. Vedi allora di pagarne almeno una il 31 gennaio e anzi, di rientrare anche con le vecchie, perché se ne salti nel complesso 10, decadi e poi non puoi più rateizzare.
Oltre a questo, è stata confermata, legislativamente in maniera ancor più chiara, la proroga della notifica delle cartelle di pagamento in scadenza a fine 2020 di 2 anni, ma questo in realtà era già presente, anche se in maniera nebulosa, nella norma precedente. Mi soffermerò invece sugli atti dell’Agenzia delle Entrate. Sugli avvisi bonari e sulle altre rateizzazioni in corso con l’Agenzia delle Entrate non ci sono novità. La sospensione è stata confermata soltanto per le rate di marzo, aprile e maggio, non si è andati oltre come invece si è fatto con le cartelle di pagamento.
Per quel che riguarda invece gli avvisi di accertamento, la situazione è abbastanza caotica, nel senso che la norma del Decreto Rilancio ha previsto, in questo caso, che gli atti in scadenza nel 2020 debbano essere, da parte dell’Agenzia delle Entrate, formati entro il ‘20 ma notificati non prima del gennaio del 2021. Questo significa che l’Agenzia delle Entrate deve completare il processo di verifica, di accertamento, entro fine anno, ma poi deve formalizzare la notifica dello stesso non prima del ’21. In questi mesi l’Agenzia delle Entrate sta lavorando alacremente, notificando inviti a comparire in funzione delle adesioni anticipate previste dalla norma, perché quelle notifiche daranno certamente la prova della conclusione delle attività entro il 2020. Nel caso in cui invece questi inviti non siano notificati bisognerà vedere, quando verranno emessi gli avvisi di accertamento definitivi l’anno prossimo, quale sarà la prova che l’Agenzia delle Entrate utilizzerà per testimoniare il fatto che gli avvisi di accertamento in scadenza nel ‘20 erano anche stati formati entro questo stesso anno. Vedremo quindi cosa succederà, vedremo se da questo punto di vista ci saranno dei margini di difesa rispetto a possibili inadempienze dell’Agenzia delle Entrate.
Questo ad oggi è quadro della situazione.
