Vado all estero: apro una società estera o una filiale della società italiana?
L'esperto condivide la sua esperienza riguardo la consulenza a un imprenditore italiano interessato ad espandere la propria attività all'estero, affrontando la scelta tra costituire una società estera o una branch (filiale) e analizzando i pro e contro di ciascuna opzione in termini fiscali, di gestione e di rimpatrio dei profitti.
Scelta tra Società Estera e Branch- Entità: La decisione tra aprire una società estera o una branch dipende da vari fattori, inclusa la reale attività svolta all'estero.
- Requisiti fiscali: È essenziale che l'attività sia effettivamente svolta all'estero per evitare la classificazione come "estero vestito". Inoltre, è cruciale che la sede amministrativa sia all'estero per le società estere, al fine di soddisfare le norme fiscali italiane e prevenire contestazioni.
- La gestione da parte di residenti italiani può essere problematica per le società estere, potendo portare a contestazioni fiscali. Per le branch, invece, è naturale che le decisioni siano prese dall'Italia, semplificando la gestione fiscale.
- I profitti delle società estere rientrano in Italia sotto forma di dividendi, soggetti a specifiche tassazioni. Per le branch, il trasferimento è un semplice giroconto, esente da problemi di ritenute o tassazioni aggiuntive.
- Qualsiasi profitto rientrato in Italia può essere soggetto a una tassazione del 26% quando distribuito ai soci italiani.
- Una società estera mantiene una contabilità indipendente, mentre la branch segue le normative locali ma i suoi dati sono integrati nel bilancio della casa madre italiana, evitando la doppia tassazione in Italia.
L'esperto conclude sottolineando l'importanza di valutare caso per caso la scelta tra società estera e branch, considerando le specifiche esigenze aziendali, i requisiti legali e fiscali, e la facilità di gestione e rimpatrio dei profitti.